Editoriale. Ubi intuitus interquiescat

Authors

  • Lucio Valerio Barbera

Abstract

Ludovico Quaroni aveva una biblioteca privata dove egli amava incontrare noi assistenti. Tutti noi giovani, in attesa dell’incontro col professore, l’abbiamo certamente esplorata con reverenza, in silenzio. Non so gli altri, ma io non ho mai capito il senso scientifico del suo sistema di classificazione. Tuttavia, quel sistema semplicissimo, che mi sembrava quasi dilettantesco, era comunque in grado di aiutare grandemente la mia curiosità – lo riconoscevo – anche se pareva davvero lontano dalle mie molto rudimentali nozioni bibliotecarie, basate sull’idea di un’indicizzazione per soggetti e una classificazione dal generale al particolare. La maggior parte dei suoi libri era raccolta semplicemente secondo un criterio geografico, anzi più specificamente secondo un criterio di geografia politica. In altre parole: per nazioni. Faceva eccezione la Grecia cui erano dedicati due diversi scaffali, uno per le opere, poche, riguardanti autori e architetture della Grecia moderna e l’altro, in una diversa stanza, molto più ricco di volumi e di grandi raccolte iconografiche, segnalato da una targhetta che a noi, vecchi studenti del Classico, faceva battere il cuore per il gran timore: Grecia Antica, scritto così, con il normografo, con la lettera maiuscola anche per l’aggettivo “anticaâ€. Poi c’erano altri scaffali per i periodici e, infine, specie lungo le pareti del corridoio d’ingresso, erano allineati volumi e piccole collezioni non periodiche che non seguivano né la indicizzazione per nazioni né quella per epoca storica. Entrando per la prima volta nell’appartamento, dunque, chiunque si sarebbe un po’ meravigliato d’essere accolto, nell’ingresso della biblioteca privata di un professore di architettura, da una fila di libri in tedesco o di tedeschi autori sulla lingua italiana e i suoi dialetti. Era passato da pochi mesi il sessantotto, forse da un anno intero; certamente eravamo nel periodo in cui Quaroni aveva ottenuto un congedo provvisorio dall’insegnamento, chiesto quando aveva compreso che il movimento studentesco di quegli anni non era un eccesso di vitale modernità giovanile, ma “... un precipitare del tempo e delle idee, che ha già stabilito la rovina d’ogni certezza†mi disse, senza alcun astio o recriminazione, alle prime battute della conversazione. Ludovico, evidentemente, aveva voluto iniziare il colloquio con me condividendo il suo attuale rovello, “al quale dobbiamo abituarciâ€. Mi guardò e corresse: “al quale dovrete abituarviâ€.

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Published

2015-07-30

Issue

Section

L'Architettura delle città-The Journal of Scientific Society Ludovico Quaroni

How to Cite

Editoriale. Ubi intuitus interquiescat. (2015). L’architettura Delle città  - The Journal of the Scientific Society Ludovico Quaroni, 3(6). http://architetturadellecitta.it/index.php/adc/article/view/151