Un tentativo di ricostruzione personale (e certamente tendenziosa) sull’AUA
Il percorso politico/culturale del gruppo Architetti Urbanisti Associati nella Facoltà di Architettura di Roma
Abstract
In primo luogo debbo ricordare che, essendomi immatricolato nel 1956 ero il più giovane del gruppo storico, almeno sotto il profilo universitario, che avrebbe costituito l’ASeA (Associazione Studenti e Architetti). Quindi i miei ricordi, necessariamente, risalgono ad un paio di anni successivi a quelli degli altri. Tuttavia, avendo superato in tempo il blocco del biennio, allora vigente, ebbi la possibilità di sostenere alcuni esami in collaborazione con Lucio Barbera e Claudio Maroni. Si trattò di una collaborazione preziosa per la mia formazione (per la quale ancora li ringrazio) e per la possibilità che mi si offrì di entrare in contatto con un gruppo di studenti più anziani e culturalmente attivi.
Premetto, inoltre, che la rivisitazione della mia partecipazione alla vita culturale di quello che diventerà il mio gruppo di riferimento, sotto il profilo politico e culturale, considera come una successione coerente e strutturalmente conseguente, l’articolazione in tre tappe dello stesso: l’ASeA, l’AUA (Architetti Urbanisti Associati), la CoPER (Consulenze e Programmi di Edilizia Residenziale). Tre aggregazioni formalmente costituite, nelle quali, a prescindere dai ruoli dei singoli attori, è identificabile un nucleo culturalmente portante dal quale, nel tempo, a seconda delle circostanze “storiche” solo alcuni si sono distaccati ed altri si integrarono.