Una Scuola a Rosignano Solvay (1961-'63)
Abstract
In quegli inizi degli anni ’60 così ricchi, per Ludovico Quaroni, di grandi occasioni progettuali e così densi di temi impegnativi e severi da affrontare e sperimentare, quello della Scuola di Rosignano non può apparire che un episodio minore: se si pensi, fra gli altri coevi, al P.R. di Ravenna o alle prime esperienze di pianificazione in Siria e in Tunisia, fino al prestigioso traguardo del Concorso per il Centro Direzionale di Torino; o ancora, ai preziosi interventi nel comprensorio di Punta Ala o al progetto, felicemente realizzato, dell’Esattoria della Cassa di Risparmio di Ravenna. Un’opera forse in sordina – e certamente ai più sconosciuta – che, tuttavia, sembra rappresentare bene quel contrappunto di contenuti e di temi – quel ricercato alternarsi di scala tra dimensioni e linguaggi diversi – che il Nostro sembrava voler continuamente perseguire, passando dalle frasi anche solenni dell’Architettura a una ritrovata quotidianità , di misure e di accenti. E anche per questo – crediamo – qualcosa da non dimenticare