Un luogo chiamato "Il Gualdo" (1965) Relazione sul progetto del Gualdo a Punta Ala
Abstract
Quando riguardo il progetto del Gualdo, mi viene da ripensare a tutta la serie di errori che lo hanno segnato. Questo non vuol dire che ritengo il progetto sbagliato, ma che proprio quell’insieme di sbagli, per una strana combinazione alchemica, hanno generato un’architettura interessante nella quale è piacevole vivere. Lo dico per esperienza diretta: ho acquistato uno degli appartamenti e ci passo buona parte delle vacanze con la famiglia. Non sempre le cose vanno in questo modo, cioè che progettisti apprezzino le case che hanno progettato: quando visitai a Berna il Siedelung Halen, gli architetti che lo avevano progettato non stavano più nei loro appartamenti, preferendo affittarli a turisti e abitare in case normali.
Mi son chiesto se i difetti non fossero tali da annullarsi: come quando in natura un handicap produce per reazione nell'organismo una capacità che compensa il difetto. Credo piuttosto che siano state le continue variazioni al progetto originario a produrre il risultato che possiamo osservare oggi.
Il progetto sarebbe risultato migliore se ci si fosse attenuti all'idea, o meglio, alle idee originali? Bisogna riconoscere che molte delle idee iniziali erano sbagliate: e ce ne accorgemmo subito. Uno dei nuclei di dodici case (il nucleo H1) fu costruito su un progetto di massima, a titolo di prova. Perciò avremmo avuto modo di eliminarne i difetti. È indubbio che alcuni di questi cambiamenti, che avvennero successivamente, migliorarono il progetto iniziale, specie quando ancora potevamo esercitare un controllo.