Stanza di Suono: il progetto | Room of Sound: the project

Authors

  • Lucio Valerio Barbera

Abstract

Stanza di Suono | Room of Sound

Il progetto | The project

 

 

Lucio Valerio Barbera, Giorgio Nottoli

00 a: Il progetto di ricerca “Stanza di suono” relazione illustrativa

Il progetto “Stanza di suono” riguarda la realizzazione di un’installazione trasportabile per l’ascolto di musica contemporanea d’arte, in cui il pubblico, completamente immerso nel contesto sonoro-musicale, possa percepire la posizione ed il movimento delle sorgenti sonore intorno a sé. In tale ambiente, i compositori potranno concepire liberamente il movimento dei suoni, inteso come parte integrante ed essenziale della creazione musicale. Il progetto di ricerca comprende la sperimentazione e messa in opera delle tecnologie e metodologie più avanzate per la localizzazione di sorgenti sonore virtuali nello spazio d’ascolto. Il progetto “Stanza di suono”, al di là della realizzazione dell’installazione intesa come “strumento”, comprende l’ideazione e sperimentazione di principi compositivi e di eventi musicali atti a valorizzare le tecniche di spazializzazione in contesti di arte contemporanea. Il progetto ha preso forma nel 2012, nel contesto della collaborazione fra il Conservatorio S. Cecilia di Roma, il Dipartimento di Architettura e Progetto (DiAP), direttore professore Piero Ostilio Rossi, e il Dipartimento di Storia, Disegno e Restauro dell’Architettura (DiSDRA), direttore professore Paolo Fiore, della Sapienza Università di Roma che, dal 2011, organizzano insieme il convegno “Musica e Architettura” in occasione del Festival Internazionale di Musica Elettroacustica “EMUfest”. L’idea da cui il programma ha preso le mosse ha riguardato sin dall’inizio sia gli aspetti musicali che quelli architettonici e tecnico-scientifici della spazializzazione del suono. Da un punto di vista tecnico-scientifico, il progetto di ricerca è in avanzato stato di realizzazione. Il sistema elettronico di spazializzazione verrà sperimentato in Conservatorio in una sala appositamente attrezzata, dove è stata allestita una semisfera con 24 altoparlanti (appendice A: Stanza di suono – la sfera di diffusione: struttura e disposizione degli altoparlanti). Il sistema di controllo è composto da un potente computer specializzato tramite periferiche atte a pilotare gli altoparlanti direttamente in formato digitale e da un mixer digitale atto a gestire gli ingressi audio dal vivo (appendice B: Stanza di suono – tecnologie di spazializzazione di sorgenti sonore virtuali). Si considera che il software da utilizzarsi sia maxMSP, come framework per lo sviluppo delle composizioni musicali, associato allo strumento specifico Spat, sviluppato all’IRCAM di Parigi, che consente l’utilizzo flessibile di pressoché tutti i metodi di spazializzazione oggi conosciuti. Tutte le apparecchiature sono già state acquistate dal Conservatorio e si prevede il montaggio finale del sistema di sperimentazione a fine estate 2013. Da un punto di vista musicale, il primo riferimento storico scelto, fra i tanti possibili, riguarda la città di Roma, cui il Conservatorio S. Cecilia, insieme ai partners di questo progetto, è fortemente legato. Più precisamente, ci si riferisce ai cori battenti e spezzati romani del ‘600. In quel periodo furono composte molte opere per questo tipo di cori “distribuiti” nello spazio nello stile policorale veneziano, detto anche dei cori battenti. A Roma vi sono varie chiese provviste di più cori: per es. “Sant’Ivo alla Sapienza” e “Santi Luca e Martina” ai Fori Imperiali. Fra i compositori più rappresentativi: Pier Luigi da Palestrina alla fine del ‘500 e più avanti Orazio Benevoli e molti altri. Da qui l’idea di un evento musicale contemporaneo idealmente collegato a quella grande tradizione. Un intero concerto per coro da camera nella “Stanza di suono”, in cui la policoralità sia ottenuta per mezzo della tecnologia elettronica che può agevolmente moltiplicare il coro e, nel nostro caso, localizzarne dinamicamente le “copie” virtuali nello spazio d’ascolto (appendice C: Stanza di suono – concerto basato sull’elaborazione e localizzazione in uno spazio d’ascolto tridimensionale di un coro da camera di piccola dimensione).

L’idea di questo evento da eseguirsi nella “Stanza di suono”, ha suscitato l’interesse della Biennale Musica di Venezia, che si è impegnata a programmarlo nell’edizione del 2014 presso le Tese (appendice D – lettera d’interesse della Biennale Musica di Venezia). L’installazione sarà presente a Venezia durante gran parte della Biennale Musica 2014 e ospiterà vari altri concerti, singole esecuzioni e dimostrazioni. Da un punto di vista architettonico, il gruppo di lavoro il Dipartimento di Architettura e Progetto (DiAP) e il Dipartimento di Storia, Disegno e Restauro dell’Architettura (DiSDRA) dell’Università di Roma “La Sapienza”, in stretta collaborazione con il gruppo di lavoro del Conservatorio e con quello di Ingegneria elettronica, ha ultimato il progetto dell’installazione. Il progetto è illustrato dettagliatamente e descritto nelle tavole che seguono e che fanno parte integrante di questa relazione. L’idea di base è stata quella di progettare un vero e proprio “strumento musicale contemporaneo” del quale ogni parte acquista valore formale e architettonico in ragione della sua stretta funzionalità ai fini della produzione musicale. Ne risulta un luogo affascinante, inconsueto, sorprendente, che si anima della presenza dei musicisti e del pubblico, attori “sulla tolda dello stesso vascello” musicale. Costruttivamente è concepito in legno lamellare verniciato, con prevalenza di colore rosso carminio, con pavimenti prevalentemente in grigliato tipo Orsogril, trasparenti al suono, e tiranteria metallica. Le strutture di sostegno degli apparati acustici sono realizzati con “americane” d’alluminio di forma circolare come negli allegati disegni illustrativi. La struttura sarà smontabile e trasportabile per essere utilizzata oltre che negli spazi della Biennale di Venezia in altri spazi di altre città (è già previsto, dopo la Biennale di Musica del 2015, lo spostamento della Stanza di Suono nello spazio centrale della Casa dell’Architettura a Roma). Attualmente il gruppo sta valutando e programmando gli aspetti realizzativi. Si prevede che la realizzazione, una volta che la sua fattibilità sia accertata sia terminata in tempo utile per la partecipazione alla Biennale del 2014.

Responsabili del progetto sono: i maestri Giorgio Nottoli (coordinatore del progetto musicale) e Francesco Telli per il Conservatorio di Santa Cecilia, i professori architetti Lucio Valerio Barbera (coordinatore del progetto architettonico), Alessandra Capanna, Anna Irene Del Monaco del DiAP e Luca Ribichini del DiSDRA.

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Published

2019-12-30

Issue

Section

L'Architettura delle città-The Journal of Scientific Society Ludovico Quaroni

How to Cite

Stanza di Suono: il progetto | Room of Sound: the project. (2019). L’architettura Delle città  - The Journal of the Scientific Society Ludovico Quaroni, 11(15). http://architetturadellecitta.it/index.php/adc/article/view/238