Vol. 5 No. 8 (2016): The Architecture of the foundation cities - 1
The idea of the˜foundation city belongs to a field of study that is practically unlimited in scale, and which ranges from the origins of urban civilisation to classical times, through the Medieval and the Renaissance to the present day. The field involves several different disciplines, from political and social history to archaeology, anthropology and in some cases even astrology. The idea of the foundation city is in direct contrast with that of the ideal city which has a specific association with the concept of utopia.
In practical terms, the foundation of a city represents a discontinuity (known as a catastrophe in philosophy) with respect to the constant progressive transformation of settlements. In ancient times city-foundation was bound up with the myth of a founder-progenitor of a settled community, while in more recent historical contexts, cities were founded for reasons of necessity, following a natural disaster or due to economic or political upheavals. During the 20th century there were radical changes in the relationship between city and territory, along lines that responded to various objectives, where foundation cities became true driving forces for growth. One only needs to think of the changes that took place in territories colonised by Europeans, and in the thirties, the internal colonisation of North America or the socio-economic planning of the Soviet Union, let alone the wholesale reclamation of the Pontine marshes by the Fascists in Italy.
What is different about the idea in modern times is the importance that is given to the authorship aspect of the foundation city, which bestows a prevalent architectural form on the new spatial organisation of the city.
We need therefore to address the question of whether the formal specifics of the foundation city are such as to make them enduringly recognisable and interpretable according to their original meaning outside the actual act of foundation, in the subsequent phases of their growth and transformation.
Il tema della Città di fondazione rientra in un campo di studi di dimensione pressoché illimitata, che in Antico va dalle origini della civiltà urbana all'età classica e medievale e in epoca storicagiunge al Moderno. Si tratta di studi che appartengono a diverse discipline, dalla storia politico-sociale all'archeologia, all'antropologia e per certi aspetti persino all'astrologia. Lungo tale intervallo di tempo il tema si confronta con quello della Città ideale che possiede tuttavia distinte specificità , riconducibile alla sfera utopico-poetica. Se è¨ vero comunque che la fondazione di una città costituisce sempre un momento di discontinuità (filosoficamente una catastrofe) nel flusso continuo delle trasformazioni insediative, si tratta allora di individuarne le ragioni. In Antico la fondazione si confonde con il mito del fondatore-capostipite di una comunità insediata, in epoca storica le ragioni si riconducono sempre ad uno stato di necessità, dovuto vuoi a calamità naturali, vuoi a trasformazioni sopravvenute nel sistema economico-politico. Ciò che invece distingue il fenomeno in età moderna è¨ la decisione di dar vita in forma di Città ad una nuova organizzazione socio-spaziale, ed in essa si individua sempre l'aspetto autoriale dell'operazione fondativa. Le ragioni sono più precise e si traducono direttamente in modelli rispondenti ad obiettivi rispetto ai quali la città diventa il vero e proprio motore della trasformazione. In architettura si tratta di rispondere al quesito se esiste una specificità formale delle città di fondazione, ovvero simbologie e caratteri specifici dell'organizzazione spaziale che le rendano riconoscibili anche oltre l'atto fondativo. Nel passaggio tra XIX e XX secolo si sono avute radicali trasformazioni nel rapporto tra città e territorio e contemporaneamente ri-organizzazioni strutturali delle città capitali. Le trasformazioni hanno riguardato i territori oggetto della colonizzazione europea e negli Anni Trenta della colonizzazione interna nord-americana come della pianificazione economico-sociale sovietica e della bonifica integrale del territorio pontino ad opera del fascismo italiano.